Pillole di scrittura: roman à clef
Cosa si intende con la definizione roman à clef?
Si parla di roman à clef o romanzo a chiave quando la storia verte intorno a personaggi reali o fatti realmente accaduti raccontati alternandone i dettagli in modo da renderli irriconoscibili.
Per comprendere di chi o cosa realmente parla il romanzo dobbiamo quindi utilizzare una “chiave”, uno strumento di lettura capace di far cadere il velo della finzione. Tale strumento può essere fornito in separata sede (anche sotto forma di guida al testo scritta direttamente dall’autore di suo pugno) oppure può trovarsi anch’essa mascherata nel libro (anche sotto forma di epigrafe).
Le motivazioni
Quali possono essere le ragioni che spingono un autore a scrivere un roman à clef?
Potrebbe trattarsi di un intento satirico, un modo per ironizzare su realtà scomode o difficili; potrebbe soddisfare il bisogno di trattare temi controversi, argomenti riservati o anche uno scandalo senza incorrere in problematiche di tipo legale; può rappresentare il desiderio dell’autore di trasformare la storia imprimendole la direzione che lui avrebbe voluto; in ultimo potrebbe nascere dal desiderio di riportare esperienze autobiografiche o intime senza esporsi come materia del racconto.
Un parere autorevole
Secondo l’autorevole opinione di John Maxwell Coetzee, nel suo “Lavori di Scavo, Saggi sulla letteratura”, un autorevole esempio di roman à clef è il meraviglioso romanzo di Philip Roth “Il complotto contro l’America”.
In questo libro l’autore realizza un tipo particolare di distopia, scrive un romanzo realistico su eventi immaginari. Coetzee la descrive come una sorta di curvatura della Storia (con la S maiuscola) prima di tornare sui binari regolari. In una normale distopia, partendo da un evento immaginario il corso della Storia cambia in relazione ad esso, mentre nel romanzo di Roth gli avvenimenti sono una parentesi tra il prima e il dopo reali.
La domanda che si pone Coetzee è la seguente: qual è la relazione tra la Storia e il mondo reale?
La risposta è che “Quella che leggiamo sui libri di storia è una versione censurata e addomesticata della storia vera. La vera Storia è imprevedibile, lo spietato imprevedibile. Il terrore dell’imprevisto è quello che la scienza storica nasconde.”